Regola#105chihapauradellastregacattiva?

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…più tu sei in gamba, più ti sarà tristemente facile incappare in una donna accecata dall’invidia che diventerà la tua strega perfida e dispettosa pronta a graffiarti negli occhi e farti paura di te…

CHI HA PAURA DELLA STREGA CATTIVA?

E’ possibile che fra donne, proprio fra donne, si possa essere perfide e cattive una con l’altra? Si, perché l’invidia è una gran brutta bestia e trasforma anche la più buona delle donnine nella più perfida delle streghe cattive. E nessuno ci insegna a difenderci da loro, perché quando realizziamo che esistono davvero, nel mondo reale, siamo ormai cresciute e, si presuppone, indipendenti e autosufficienti.

Da piccole, ci insegnano a credere nel principe azzurro, a sentirci belle se indossiamo un tutù, a mettere la mano davanti alla bocca se ci viene da sbadigliare, a rispettare le persone più grandi, ad accettare per buono e vero tutto quello che i nostri genitori decidono per noi.

Ci insegnano a camminare, a leggere, a scrivere, a farci il segno della croce, a lavarci da sole, ad allacciarci le scarpe. Ci insegnano a non dare retta agli estranei, alzare la mano se vogliamo parlare, tenere il volume dello stereo basso se sono le due del pomeriggio e il vicino del piano di sotto sta dormendo.

Ci insegnano ad avere paura dell’uomo nero per farci stare buone.

Ci insegnano ad andare in bicicletta, ad attraversare la strada guardando prima da una parte e poi dall’altra un paio di volte; ci insegnano come tenere in ordine l’armadio, come impilare i libri nella cartella; ci insegnano un metodo di studio, ci insegnano come ricevere una schiacciata col bagher, come nuotare a dorso e a delfino, come pattinare sul ghiaccio.

Ci insegnano a guidare. CI insegnano a suonare la chitarra o il pianoforte o la batteria, se siamo delle ragazze alternative.

E mentre stiamo belle educate concentrate ed attente per assorbire tutto quello che ci viene insegnato, grazie al cielo cresciamo e impariamo anche a vivere, e il più delle volte a nostre spese.

Scopriamo che Babbo Natale non esiste e che se ci mettiamo con lo specchio magico davanti ad un fiore in realtà non succede nulla, e che mamma e papà non sempre hanno ragione e che litigare con i tuoi amici succede sempre più spesso e fa anche piuttosto male.

Impariamo a gestire le differenze, a digerire le ingiustizie, a mandare giù le delusioni.

Impariamo a capire quello che ci piace e quello che invece no, come amiamo vestirci e chi vorremmo poter avere accanto.

Impariamo anche che il principe azzurro in realtà è una fregnaccia cosmica, e dentro di noi ci facciamo una grossa risata sopra perché, in realtà, il pensiero di un damerino con la spada sguainata che arriva sul suo destriero bianco pronto a salvarci non c’è mica mai piaciuta. L’abbiamo capito prima ancora di arrivare per la prima volta alla frase “e vissero per sempre felici e contenti”, che noi felici e contente lo sappiamo essere anche da sole.

Ma una volta diventate grandi, nessuno ci insegna mai come difenderci dalle streghe cattive. Perché se orchi, fate, supereroi e alieni carini e coccolosi prima o poi lo capiamo tutti che non esistono, la stessa cosa non si può dire delle streghe cattive.

Che esistono. Le streghe cattive esistono. A me è capitato due, tre volte di incontrarne una e ho sempre fatto fatica – inizialmente – a smascherarle.

All’inizio, si pongono nei tuoi confronti con il calore avvolgente e rassicurante tipico di una regina. Nel mio caso, si è sempre trattato di persone che avevano un ruolo di superiorità professionale nei miei confronti, e che mi dimostravano inizialmente un affetto ed un’amicizia infiniti, diventando una sorta di mentori nei miei confronti e creando un legame fatto di piccoli momenti di fiducia, grandi perle di saggezza e regali sganciati qua e là per assicurarsi di comprare anche la mia parte più vulnerabile, come se già ottenere stima e affetto non fosse abbastanza.

Poi, è sempre accaduta una cosa particolare. Più io acquistavo fiducia nel mio ruolo, più spiccavo in tutto l’ambiente, ed ecco che la strega cattiva travestita da regina madre iniziava ad affilare le unghie, finendo per mostrarsi per quello che era in realtà. Perché se fra donne riusciamo a volerci un monte di bene, a volte capita anche che ci si faccia una gran male, in ogni tipo di relazione: sia nei legami affettivi che in quelli professionali, a volte addirittura nella propria cerchia familiare.
E’ un dato di fatto: più tu sei in gamba, più ti sarà tristemente facile incappare in una donna accecata dall’invidia che diventerà la tua strega perfida e dispettosa pronta a graffiarti negli occhi e farti paura di te.

Ma tu non devi avere paura, mai. Perché il segreto è semplice: l’unico, vero potere della strega cattiva è quello di farti dubitare del tuo potenziale, ma è paradossalmente proprio la sua invidia a diventare la cartina di tornasole del tuo valore.

Più tu vali, più lei sarà maligna.

Quindi, amica mia, tutto quello che devi fare è non smettere mai di credere in te e nella tua forza; lascia pure che le parole ti facciano sognare, partendo dalle favole di Andersen che sentivi raccontare da piccina al Corriere dei Piccoli che trovavi il sabato tornando da scuola, fino all’ultimo numero di Cioè che hai comprato per avere il poster di Luke Perry, prima di capire che oramai sei una donna grande, e puoi permetterti l’abbinamento a Vanity Fair.

Lascia che ti insegnino la vita, lasciati imparare la vita, lasciati vivere in pieno la vita, ma non avere MAI MAI MAI paura delle streghe cattive.

Esistono, sono dietro l’angolo, ma sono malefiche soltanto se tu dai loro il potere di diventarlo. Non sprecare un secondo della tua energia – che fa rima con magia – per tentare di sconfiggerle. Ignorale, e ci penseranno da sole a tornare al loro posto.

Quindi, se vuoi sconfiggere la tua strega cattiva, pensati al posto di Dorothy nel Mago di Oz: ma non serve che ti faccia amici lo Spaventapasseri e l’Uomo di Latta e Il Leone Codardo; non serve nemmeno che ti vesti di azzurro con le codine in testa; no, neppure avere uno Yorkshire per forza può servire. Pensa alla storia, pensa al film. Cos’è che salva Dorothy e la riporta a casa dagli zii? Esatto!!!  Altro che bacchette magiche e formule in aramaico e pozioni fumanti.

C’è una sola cosa che salverà sempre un’eroina. Un paio di scarpe rosse!

 

 

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