Regola#103sentirsisolainunmaredifacce

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…Giusto un’ora fa mi sono sentita esattamente così, sola in mezzo ad un mare di facce che guardavano tutte nella stessa direzione. Guardavano me…

SENTIRSI SOLA IN UN MARE FD FACCE

Ti sei mai sentita come se fossi sola in un mare di facce?

O come se d’improvviso ti trovassi a giocare te contro il resto del mondo?

O come se fossi l’unica a prendere la scala mobile dal lato sbagliato, o l’unica a camminare dalla parte opposta della strada, e non riuscire a capire quale sia la parte giusta ma rendersi semplicemente conto che non sarà mai quella dove stai camminando tu?

Ti sei mai sentita come se tutti si fossero alleati per giocarti un trabocchetto?

Ti sei mai sentita come se tutti attorno a te si comportassero in maniera assurda, e nessuno sembrasse rendersene conto e tu li guardi e riesci solo ad abbassare le spalle e dire che sono assurdi?

Ti sei mai sentita talmente incompresa che ti sembra di essere rimasta l’unica sulla terra a parlare una lingua sconosciuta e persa?

Ti sei mai sentita come se fossi in mezzo ad un milione di altri tifosi che stanno osservando una gara di tuffi, la più importante gara di tuffi di sempre, e tu sei lì che dovresti tifare con gli altri mentre il vostro atleta sale sul trampolino e si prepara al tuffo, e poi si lancia doppio carpiato e mezzo con avvitamento, e tu sei lì tanto concentrata che senti le gocce di sudore caderti lungo la schiena e sotto le ascelle e nelle pieghe della pancia e tra le tette, eppure devi stare concentrata perché è l’ennesimo tuffo che vedi e oramai dovresti aver capito, e poi il vostro atleta di punta entra in acqua, e per una frazione di secondo non succede nulla, e le tue gocce sono le sue gocce, il tuo sudore come la sua acqua – pensi trattenendo il fiato – e poi tutti applaudono o fischiano a seconda di come sanno essere andato il tuffo, invece te no, stai lì e invece di vivere reagisci a quello che fanno gli altri perché, porca puttana, tu i tuffi non li sai giudicare. Non sai proprio capirci nulla. E sei l’unica. L’unica tra quel milione di persone a non saper capire se il tuffo è stato bello o no. E ti senti sola in un mare di facce.

Ecco, se ti sei sentita così almeno una volta negli ultimi sei mesi, posso dirti solo una cosa.

Anche io. Giusto un’ora fa mi sono sentita esattamente così, sola in mezzo ad un mare di facce che guardavano tutte nella stessa direzione. Guardavano me.

Ma stavolta, invece di lasciarmi prendere da questo senso di vuoto ed isolamento assoluto che colpisce – guarda caso – proprio le persone che vivono la vita col volume alzato al massimo, mi sono fermata un secondo.
Ho tirato un lungo, lungo respiro ad occhi chiusi.

E ho pensato questo: chissà quante persone come me, proprio in questo istante, si stanno sentendo così. Solo che non ce lo possiamo dire, perché le persone sono a volte timide a volte riservate a volte guardinghe a volte spaventate. A volte semplicemente si fanno i cazzi loro, ma questo non vuol dire che non provino quello che ho provato io. O che hai provato tu.
O che stiamo provando insieme esattamente in questo istante.

La vita è troppo strana per poter prevedere di non doversi mai sentire soli; ma è anche troppo bella per poter essere certe che capiti solo a noi.

Allora il trucco è questo: quando si senti sola in un mare di facce, chiudi gli occhi, tira un lungo respiro,  guardati attorno dovunque tu sia. Prova ad immaginare quante delle persone che ti stanno passando accanto in questo momento si stanno sentendo così; o prova ad immaginare quante delle persone che conosci potrebbero mai essersi sentite così.

Forse non ti farà stare meglio, ma sicuramente ti aiuterà ad occupare il tempo mentre stringi gli addominali dell’anima aspettando che questa sensazione passi.

Perché passerà, stanne certa.

Dopotutto, anche il migliore degli atleti specializzati in tuffi, prima ancora di nuotare ha dovuto imparare a camminare; e Dio solo sa quante volte sarà caduto.

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