Regola#72tieniunacoroncinadaprincipessaincasa

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…Mi sentivo simpatica, e giusta. Perfettamente allineata al di fuori con quello che ero al di dentro…
TIENI UNA CORONCINA DA PRINCIPESSA IN CASA

Qualche giorno fa ho ritrovato questa foto. Sulle prime ho sorriso, poi ho ripensato a quello che era accaduto a causa sua, perché una foto vale non tanto per quello che raffigura, ma per i ricordi che fa riaffiorare. E quel giorno, in pieno periodo di carnevale, ero arrivata in ufficio con la corona e l’avevo tenuta in testa tutto il giorno. Mi sentivo simpatica, e giusta. Perfettamente allineata al di fuori con quello che ero al di dentro.

E avevo deciso di impostarla come profilo whatsapp. Dopo neanche 5 minuti, mi scrive l’ormai famoso Muffa: “sei dolcissima in questa foto”. E io mi sento la persona più dolce del mondo, e felice. Sorrido a tutti con la piena convinzione di spargere dolcezza: una portatrice sana di Pollyannesimo.

Qualche settimana dopo sto andando a Parigi con un altro collega; ci fermiamo in autostrada per il pieno; è buio, siamo in viaggio da 8 ore. Fuori fa freddo e nevica; ma la neve è romantica e il freddo fa bene alla pelle, penso io che sono una ragazza dolcissima e che di conseguenza ho la sindrome di Pollyanna che mi scorre nelle vene come un antidolorifico alle sfighe del mondo. Mentre il collega è dentro che paga, il suo cellullare rimasto sul cruscotto si illumina; gli è arrivato un messaggio, e il mittente è Muffa. Non resisto, e apro la conversazione. E scorrendo i messaggi, leggo proprio un commento di Muffa a quella mia foto. Che era questo: l’espressione descrive quello che lei è per me, una gatta attaccata ai maroni.

E la prima cosa che penso non è che lavoro con due stronzi, ma che Muffa ha ragione e io sono davvero brutta e fastidiosa e stupida, e il mondo fa schifo, e io odio la neve e spero di morire ed andare all’inferno per non dover più patire questo freddo del cazzo.

Oggi ripenso a quel periodo, e mi rendo conto che ho sempre vissuto così, lasciando a chiunque il potere di decidere cosa sono. Sentirsi bella solo se ti dicono che sei bella, e giusta solo se ti dicono che sei giusta, e cattiva se ti fanno passare per cattiva e stupida se ti trattano da stupida e piccola se ti rimpiccioliscono. Principessa se ti trattano da principessa e Cenerentola se ti mettono di fianco al focolare.

Ma tu, chi sei davvero? Sei quella che dicono gli altri o sei quella che sai di essere? Tu sei tu, e nessuno ti conosce meglio di te. Non permettere a nessuno di stabilire il tuo ruolo.

Sei l’unica che può decidere se vivere ogni giornata da principessa o da Cenerentola. Poi, troverai sempre nel tuo cammino qualcuno che preferisce saperti triste; alle persone piccole la felicità degli altri dà noia e fastidio, perché sottolinea la loro responsabilità nella vita mediocre che conducono.

Tu vai avanti per la tua strada sempre, e se ti dimentichi di quello che sei, fai come faccio io: tieniti una coroncina da principessa – proprio di quelle che si vendono a carnevale – pronta all’uso; mettila in testa, guardati allo specchio e sentiti importante.  E poi alza la mano e fa’ ciao ciao agli stronzi come se fossi la principessa Kate; o come Cenerentola mentre salutava dalla carrozza le sorellastre (anche se secondo me in quel caso….non era tanto la mano sollevata, quanto il dito medio!).

 

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