Regola#239tuttipazziperlaghianda

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TUTTI PAZZI PER LA GHIANDA,
ovvero quello che gli uomini non sanno nascondere

L’ho notato subito, appena entrato.
Alto, le spalle larghe, aperte. Quasi capienti, mi viene da dire.
Già mi ci vedo dentro quelle spalle lì.

La sala è piena di gente, la presentazione di questo libro sarà un successo.
Posso osservarlo da una posizione privilegiata, visto che sto rivedendo i miei appunti dal palco.

E’ arrivato da solo; ottimo presupposto, visto che è sabato sera.

Lo guardo muoversi tra la gente, cercare il posto migliore.

Mi piace ogni suo gesto; deciso e sicuro di sé, ma anche gentile. Si è appena alzato per far passare una vecchietta.
Già lo amo.
Ha un leggero sorriso stampato sulle labbra, e io vado pazza per le persone così: sorridenti anche quando sono in stand-by espressivo.
Si siede in terza fila.
I nostri sguardi si incrociano.
Ci sorridiamo.
Poi mi rendo conto che sto per presentare uno scrittore importante, e mi concentro sull’evento.
Tanto il tipo è lì fermo a portata di sguardo.
Un paio d’ore dopo, sono in piedi davanti al tavolo del buffet.
Il tipo mi si avvicina, con due calici di prosecco in mano.
“Sei stata brava. Davvero. Ho ascoltato più te di lui”
Arrossisco. Accetto il vino che mi porge; restiamo a chiacchierare per qualche minuto.
Dialettica perfetta, contenuti originali, e tutti i congiuntivi al posto giusto.
Se è un sogno non svegliatemi.
“Hai una voce molto bella, è un piacere ascoltarti. Lo farei per ore”.
Sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro – lo faccio sempre quando sono imbarazzata.
In quel movimento, la spallina del vestito che indosso scende lungo la spalla, lasciando intravvedere una minuscola parte della mia scollatura.
Niente di eclatante, giusto qualche centimetro di inizio tetta.
Giusto per qualche secondo.
Giusto per qualche secondo di troppo, perché la mia favola quella sera è terminata proprio lì.
Il mio cavaliere.
L’uomo più elegante della sala.
Il ragazzo più carino che abbia incontrato da mesi.
Il mio David Gandy in carne e ossa, si trasforma proprio nell’attimo in cui cattura quel minuscolo centimetro di inizio tetta.
Le spalle gli si incurvano in avanti.
Le braccia iniziano a pendolare con le mani rivolte all’indietro.
La bocca gli si apre in maniera incontrollata, lasciando intravvedere un filino di bava.
Gli occhi gli si annebbiano, cominciando ad uscirgli dalle orbite.
Assisto a questa trasformazione sconcertata, domandandomi se Lois Lane o la fidanzata di Hulk o la moglie di Wolverine  provassero la stessa cosa.
Poi guardo meglio il mio eroe, e mi rendo conto che non somiglia a nessuno dei tre: non ha un mantello rosso non è verde e non ha nemmeno delle lame che gli escono dalle mani.
Eppure mi ricorda qualcuno.
Lo guardo meglio mentre ci spostiamo verso un’altra parte della sala, e mi accorgo che cammina dondolando sui piedi e seguendo ogni mio respiro, con l’ansia di perdermi.
Lo sguardo fisso sul mio decolleté, con un’espressione a metà tra l’esaltazione mistica e la richiesta supplichevole di veder soddisfatto un suo bisogno primario.
Ho già visto questa faccia.
Ecco chi è diventato.
SCRAT.
E’ esattamente uguale allo scoiattolo dell’Era Glaciale che pur di possedere la sua ghianda è disposto a mandare in frantumi il mondo intero.
E con gli uomini funziona esattamente così.
Non appena annusano nell’aria la possibilità di possedere una ghianda (giusto per usare una metafora), soprattutto se una ghianda nuova, non capiscono più niente, e diventano degli automi scodinzolanti, lontani anni luce dal fascino che emanavano soltanto qualche minuto prima.
Perché non c’è nulla da fare; un uomo sa mentire, sa spergiurare, sa nasconderti le cose più impensabili, sa fingere di essere tutto quello che non è, ma quando entra in modalità ghiandaghiandaghianda, lo si capisce subito.
Sappiatelo, maschietti che leggete queste regole di nascosto (e ne ho le prove…!).
Lo si capisce subito.
E sapete una cosa? Va bene lo stesso; non vi cambieremmo comunque per niente al mondo.
Perché quando mentite tanto ce ne accorgiamo e quando spergiurate prima o poi veniamo a saperlo e quando ci nascondete le cose più impensabili sono esattamente quelle che scoviamo per prime e quando fingete di essere tutto quello che non siete, è solo peggio per voi perché è il primo modo per perderci.
Ma quando entrate in modalità ghianda, tutto sommate ci fate tenerezza.
E ci lusingate anche un po’.
Perchè quando amate davvero, amate del tutto.
E la ghianda diventa solo una parte di un albero ben più prezioso.
(sempre se sapete tenervi stretta la vostra quercia!)

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