Regola#39nonpossoviveresenzadite

Armageddon
…e quindi la minchiata non-posso-vivere-senza-di-lui è comprensibile ed accettabile soltanto se pensata con lo stesso coinvolgimento e lo stesso livello di realtà con cui guardi Armageddon. Della serie: ci sta davvero per colpire un meteorite…

NON POSSO VIVERE SENZA DI TE

Il mio primo amore si chiamava Gianni. Siamo stati assieme 5 lunghi anni, fatti di sorrisi, sguardi, e prendersi per mano. Siamo stati assieme dal primo anno di asilo alla terza elementare, quando lui ha perso la testa per una bimba arrivata in paese da poco, e che si era presentata il primo giorno di scuola con i lunghi capelli biondi frisé. Per noi bimbe, era praticamente identica ad un cocker (ovviamente avevamo capito subito che ci avrebbe rubato le attenzioni dei nostri compagni), mentre i maschi erano tutti innamorati di lei già durante la prima ricreazione. Fra loro, anche il mio Gianni, che non esitò a spostarsi di banco per mettersi vicino a lei. Tsè.

Fu la fine del mio primo grande amore, quando oramai pensavo fossimo prossimi al matrimonio visto che durante l’ultima gita scolastica al Planetario di Padova mi aveva tenuto la mano. Invece, ad 8 anni, mi trovai a piangere con le mie amiche pronunciando per la prima volta la frase “non posso vivere senza di lui”.

Da allora, si è sempre verificato un fenomeno stranissimo: ho avuto altre storie (no, non è questa la cosa strana), e sono stata lasciata ancora (e nemmeno questo costituisce la stranezza). E tutte le volte, con una disperazione che cresceva proporzionalmente alla mia età e all’intensità delle storie, mi son trovata ancora a piangere de ancora a dire NON POSSO VIVERE SENZA DI LUI.

Ma nemmeno questo è l’aspetto strano della faccenda, perché il vero fenomeno da indagare è il seguente: toh guarda, sono ancora viva. Perché la frase non-posso-vivere-senza-di-lui è una di quelle trappole assurde in cui cadiamo noi donnine quando la fine di una storia ci impedisce di essere realiste ed obiettive.

In altre parole, è una cazzata.

Perché, amica mia, il bello della vita è questo: va sempre avanti, anche se rispetto all’amore viaggia su binari diversi, e quindi la minchiata non-posso-vivere-senza-di-lui è comprensibile ed accettabile soltanto se pensata con lo stesso coinvolgimento e lo stesso livello di realtà con cui guardi Armageddon. Della serie: ci sta davvero per colpire un meteorite.

Vuoi una prova inoppugnabile e scientifica che mi dia ragione? Allora, innanzitutto smettila di piangere e contorcerti dal dolore, prenditi un bel Moment se serve, o fatti qualche goccia di Fiori di Bach, soffiati il naso, lavati la faccia e fa’ quello che ti dico.

. Prendi un foglio bianco, e scrivi al centro la tua età (un esempio a caso: 38)

. Metti il segno meno dopo la tua età (38-)

. Scrivi da quanto tempo il coglioncello in questione è entrato nella tua vita (38-3)

. Fai la sottrazione (38-3=35)

E adesso rifletti sul risultato. Che nella maggior parte dei casi sarà un numero più grande (a volte anche molto più grande) rispetto al tempo in cui sei stata con il tipo.

Fissa quel numero e pensa a tutte le cose positive che ti sono accadute PRIMA di conoscerlo.

Come? Non ne vedi nessuna? TI HO DETTO DI CONCENTRARTI!

Ti sei alzata tutti i giorni e hai vissuto la tua vita ben prima di sapere anche soltanto che lui esistesse. Che sia stata migliore o peggiore, nel tempo che hai passato PRIMA di incontrare lui tu comunque esistevi, c’eri, respiravi, sorridevi, piangevi, eri felice o triste, eri trasognata o lunatica, eri speranzosa o delusa (e qui la lista potrebbe diventare infinita, come tutti gli aggettivi che accompagnano le faccine sugli stati di Facebook).

Tu comunque c’eri, anche prima di lui, anche senza di lui. Se lo togli dalla tua quotidianità, resti con la cosa più importante al mondo; resti con te stessa.

Hai un precedente, quindi sei eticamente costretta a vietarti di pronunciare ancora una fregnaccia come questa frase qui.

Anche io finita l’università pensavo non sarei potuta vivere senza guardare tutti i giorni Beautiful perché avevo cominciato a lavorare, e poi quando dopo quattro anni mi sono trovata davanti ad nuova una puntata, mi sono accorta che non era cambiato nulla: Brooke stava ancora con il marito di qualcun’altra sempre e comunque progettando di sposare Ridge, chi si pensava morto era tornato dall’al di là o da un’isola sperduta, e i dialoghi erano sempre, immancabilmente gli stessi. Che se guardi le puntate senza audio riusciresti ugualmente a doppiarli, e pure in inglese.

Quindi, Donna, concentrati su quel numero, risultato della sottrazione, e sappi che posso accettare di sentirti dire che tu non puoi vivere senza di lui soltanto se il risultato è pari a zero. Cosa umanamente impossibile.

E se non riesci a fare la sottrazione perché la tua età è espressa in anni mentre il giovanotto lo conosci soltanto da qualche mese, mi domando: ma cosa ti arrovelli a fare????!!!!!!!!!! Lascia perdere la matematica, lascia perdere lui e guardati per l’ennesima volta Armageddon, consapevole che ciò che conta davveo non sia il fatto che abbiano salvato il nostro Pianeta, ma che esistano veramente un gran gnocco come Ben Affleck e la voce inimitabile di Steven Tyler che ci ha regalato quel capolavoro di I Don’t want miss a thing.

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