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NON PUOI OBBLIGARTI AD AMARE CHI VUOI TU
Anche in amore, così come in tutti gli aspetti della vita, ogni situazione ha due risvolti complementari, due diversi punti di vista da cui vivere, e affrontare, ogni momento. E così anche la regola#13 presenta l’altro lato della medaglia: se è vero che non puoi obbligare chi vuoi tu ad amarti, vale anche il rovescio. Che forse è ancora più difficile.

Non puoi obbligarti ad amare chi vuoi tu.

Noi donne spesso soffriamo della triste e vocazionale tendenza a fare le crocerossine, e ad immolarci in storie che ci stanno strette come il paio di ballerine più belle che tu abbia mai visto e incredibilmente scontate ma di un numero in meno rispetto a quello che hai te. E che ovviamente compri lo stesso e porti addirittura più frequentemente delle altre sperando che cedano. Si certo.

Dopo il ragazzo citato nella regola#13, sono stata quasi sei anni con un ragazzo splendido: buono, tanto buono (come non hanno mai smesso di ripetermi tutti), gentile, disponibile, generoso, paziente. Sei anni che mi hanno regalato momenti meravigliosi e indimenticabili; ma che mi hanno anche profondamente segnata dalla mancanza di sentirmi me stessa, e dalla difficoltà di fingere tutti i giorni di essere una donna diversa da quella che mostravo a tutti, e prima di tutto a lui.

Dopo i primi tempi, mi ero resa conto che il sentimento che provavo era diverso dall’amore che fingevo di dimostrare, ma lui era così perfetto e tutto andava così bene, che ho messo a tacere quella sensazione di disagio che provavo tutti i giorni. Ho finto di ignorare quella vocina dentro la mia testa, il mio cuore, la mia pancia, che mi tormentava continuamente facendomi sentire fuori posto. C’ho provato, ho fatto di tutto, mi sono data mille tentativi per imparare ad amarlo con entusiasmo. Ma era tutto finto, o meglio, c’era un enorme sentimento che ci legava, ma non era amore; e di conseguenza, era tutto inutile.
Quella vocina continuava a dirmi di fermarmi, di lasciarlo andare, che lui non era per me perché io non ero me con lui.

IO NON ERO ME CON LUI.
E così, attraverso tante lacrime e tanto dolore e tanto far male, ci siamo lasciati, entrambi indissolubilmente feriti: io perché non lo amavo abbastanza, lui perché mi amava davvero.

Cara amica che stai leggendo queste righe, e tu? Che storia stai vivendo, proprio in questo momento? Sei felice? Sei innamorata? Se hai una persona accanto, stai veramente bene con lei?Se hai risposto di sì senza pensarci più di tanto, e con piena convinzione, allora queste righe ti potrebbero sfiorare solo marginalmente.

Ma se stai passando un periodo difficile perché ti senti incastrata in una storia dove le catene pesano di più della libertà di esprimere i tuoi sentimenti, e soprattutto di esprimere chi realmente sei, allora c’è qualcosa che non va. Non ti sto suggerendo di fare scelte drastiche, prima di tutto perché io non sono nessuno per entrare nella vita degli altri, e poi perché solo tu, nel profondo, sai cos’è giusto e quali responsabilità e legami e decisioni ti portano ogni giorno dentro la donna che fai vedere di essere.

Ma c’è una cosa che devi fare per forza, se vuoi riuscire ad andare avanti senza sentirti continuamente in apnea, ed è diventare consapevole di una realtà cui non ci si può sottrarre: non ti puoi obbligare ad amare chi vuoi. Volere amare qualcuno per tranquillità, per convenienza, per opportunità, perché è la scelta più facile, perché sarebbe troppo difficile adesso rivoluzionare tutto quanto, non è possibile.

Ci puoi stare assieme, fare dei figli, costruire dei progetti importanti, arrivare a condividerci anche tutta la vita. Ma non potrai mai scegliere – e riuscire –  volontariamente ad amarlo.

Fai la vita che senti più giusta, ma rispetta l’amore e rispetta te stessa diventando consapevole della cornice in cui vivi. Scendi a tutti i compromessi che ritieni più utili per salvaguardare il tuo equilibrio – tuo e quello di chi ti sta attorno – ma quando ti guardi allo specchio, sola, prima di andare a dormire, mentre ti togli il trucco, non mentire e non mentirti: se non è amore, puoi fingere con gli altri, ma non con te. Guardati dritta in faccia, e ammettilo. Ammettiti.

Poi, puoi decidere se continuare con la vita di tutti i giorni – ed a volte è la scelta più razionale, te lo concedo – o inseguire il tuo essere veramente te, ma qualsiasi cosa tu decida di fare, almeno ne sarai consapevole. Almeno sarai assolutamente sincera con te, ed il peso di portare tutti i giorni una maschera di realizzazione e pseudo serenità, quando dentro ti senti morire e vorresti solo gridare a tutti che quella che gira loro intorno e che pensano di conoscere in realtà non ti rispecchia per niente, sarà più lieve, più sopportabile.

Anzi, quel peso diventerà la tua stessa forza, quella forza che ti servirà ogni giorno per arrivare fino in fondo alle scelte che hai fatto.

 

 

 

 

 

 

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